Olocausto in Francia

Deportazione degli ebrei durante la retata di Marsiglia, 23 gennaio 1943

L'Olocausto in Francia fu perpetrato con la persecuzione, la deportazione e l'annientamento di ebrei e rom tra il 1940 e il 1944 nel territorio francese occupato, in quello continentale del regime di Vichy e nel Nordafrica francese, durante la seconda guerra mondiale.

La persecuzione culminò con la deportazione degli ebrei nei campi di concentramento nazisti in Germania e nella Polonia occupata. La deportazione iniziò nel 1942 e durò fino al luglio 1944. Dei 340000 ebrei che vivevano nel 1940 nella Francia metropolitana, più di 75000 furono internati nei campi di sterminio, dove circa 72500 furono assassinati. Il governo di Vichy e la polizia francese organizzarono e attuarono le retate.[1] Sebbene la maggior parte dei deportati sia stata uccisa, il tasso di sopravvivenza della popolazione ebraica in Francia raggiunse il 75% e fu uno dei più alti in Europa.[2][3]

  1. ^ (EN) Michael Robert Marrus e Robert O. Paxton, Vichy France and the Jews, Stanford University Press, 1995, pp. xv, 243–245, ISBN 978-0-8047-2499-9, OCLC 836801478. URL consultato il 9 agosto 2023 (archiviato il 9 agosto 2023).
  2. ^ (FR) Le Bilan de la Shoah en France [Le régime de Vichy], in bseditions.fr. URL consultato il 9 agosto 2023 (archiviato il 7 settembre 2019).
  3. ^ (EN) Marnix Croes, The Holocaust in the Netherlands and the Rate of Jewish Survival (PDF), su yad-vashem.org.il. URL consultato il 6 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2014).

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